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(DPE) IL SINDACALISTA CHE ACCUSA IL DIRIGENTE NON COMMETTE DIFFAMAZIONE (Cass. 27.02.2012 n. 7633)
Non compie reato il sindacalista che rivolge pesanti accuse, anche ipotizzando condotte penalmente rilevanti, nei confronti di un dirigente. Lo sottolinea la Cassazione, annullando senza rinvio “perché il fatto non costituisce reato” la condanna inflitta dal Tribunale di Belluno ad un rappresentante di un sindacato di polizia per diffamazione nei confronti di un commissario capo.
Nella missiva, il sindacalista irrideva le capacità professionali del funzionario prospettando anche l’ipotesi di commissione di reati.
La Suprema Corte, quinta sezione penale, ha invece ricordato che “le espressioni in esame, ancorché aspre e graffianti, erano comunque inserite in uno scritto/denuncia che intendeva stigmatizzare l’asserito disservizio organizzativo dell’ufficio, nell’ambito e in ragione del mandato sindacale dell’imputato, in quanto rappresentante di un’organizzazione di categoria e, dunque, in funzione delle finalità istituzionali sottese a quell’incarico”.
LP
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