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(A) LA RIFORMA DEL DIRITTO DI SCIOPERO (Ddl Cdm 27.2.2009)
Il Consiglio dei Ministri, lo scorso 27 febbraio ha approvato la riforma del diritto di sciopero nel settore dei trasporti inerente la compatibilità dell'esercizio di tale diritto con la salvaguardia dei diritti della persona e dell'impresa (diritti tutelati dalla Costituzione).
Il disegno di legge ha lo scopo di avviare un sistema di relazioni nel settore del lavoro basato su libertà e responsabilità. I punti salienti del provvedimento sono: la proclamazione dello sciopero e referendum preventivo, il sistema delle sanzioni, la possibilità della revoca, lo sciopero virtuale, la riforma della Commissione di Garanzia.
In particolare, le organizzazioni sindacali potranno indire uno sciopero solo nel caso in cui abbiamo complessivamente, a livello di settore, un grado di rappresentatività superiore al 50%. In alternativa, è prevista per le sigle che rappresentano almeno il 20%, l’indizione un referendum preventivo che ottenga almeno il 30% di consensi.
La revoca degli scioperi, sempre nel settore dei trasporti, dovrà essere comunicata con congruo anticipo per evitare che il solo effetto annuncio possa portare disagi ai cittadini.
Sarà demandata alla contrattazione tra le parti la regolamentazione dello sciopero «virtuale» che viene a configurarsi come una manifestazione di protesta, con la garanzia però dello svolgimento della prestazione lavorativa e che può essere effettuato con varie modalità, con o senza la trattenuta dal salario. E’ un tipo di sciopero che potrà essere reso obbligatorio per determinate categorie professionali le quali, per le peculiarità della prestazione lavorativa e delle specifiche mansioni, possano causare, in caso di astensione dal lavoro, l’interruzione del servizio principale ed essenziale.
Viene introdotta anche la revisione e il potenziamento del sistema sanzionatorio: sarà la Commissione di Garanzia sugli scioperi, che cambia nome per prendere quello di Commissione per le relazioni di lavoro, a determinare le sanzioni ed Equitalia a riscuoterle. In particolare è prevista una soglia che va da un minimo di 500 euro ad un massimo di 5.000 euro tenuto conto della gravità della infrazione, delle motivazioni e delle modalità di astensione.
I membri della Commissione si riducono, passando da 9 a 5 e si occuperanno soprattutto di conciliazione e arbitrato.
AC
Si segnala che il decreto è a Vs. disposizione e potrà essere richiesto contattando lo studio.
Sarà sufficiente aprire la pagina “contatti”.