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(DL) IL “LASCIAPASSARE” DELLA SUPREMA CORTE AI TRASFERIMENTI DEI DIPENDENTI PER INCOMPATIBILITA’ AMBIENTALE (Cass., 02.09.2008, n. 22059)
La Suprema Corte di Cassazione con sentenza del 02.09.2008 n. 22059 offre alle aziende una sorta di “lasciapassare” ai trasferimenti in considerazione dell’altissima tensione che spesso caratterizza i rapporti lavorativi. Ha ritenuto invero che per rasserenare i rapporti di lavoro il datore di lavoro può disporre lo spostamento di un dipendente perché, in questo caso, il trasferimento rientra nelle ragioni organizzative che lo consentono contemplate dall’articolo 2103 del codice civile. La Corte ha precisato, nel caso sottoposto al suo esame, come le ragioni tecniche, organizzative e produttive di cui alla precitata disposizione normativa possano essere integrate anche da circostanze soggettive, qualora la condotta del lavoratore abbia prodotto conseguenze valutabili alla stregua di un criterio oggettivo, quale è quello dell’incompatibilità creatasi tra un dipendente e i suoi colleghi, che si rifletta sul normale svolgimento dell’attività di impresa. In tal caso, secondo i giudici di legittimità, è improprio parlare di trasferimento disciplinare dovendosi definire più correttamente quale trasferimento motivato da comportamenti del lavoratore, trovando questo tipo di trasferimento la sua ragion d’essere non già in esigenze punitive e disciplinari bensì nello stato di disorganizzazione dell’unità produttiva. Ovviamente, occorrerà dimostrare, quale onere a carico del datore di lavoro in sede di un eventuale contenzioso giudiziario, che il trasferimento sia stato dettato da una situazione di incompatibilità lesiva degli interessi tecnico-organizzativi dell’impresa tale da costituire causa di disorganizzazione e disfunzione dell’unità produttiva. Da ultimo, in questa ottica, la scelta imprenditoriale non dovrà mostrare i caratteri della inevitabilità, ma è sufficiente che il trasferimento concreti una tra le scelte ragionevoli a disposizione del datore di lavoro sul piano tecnico, organizzativo o produttivo.
MG
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