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(DL) LA CASSAZIONE RIBADISCE LA RILEVANZA DEL DISVALORE AMBIENTALE DELLA CONDOTTA AI FINI DELLA GIUSTA CAUSA DI LICENZIAMENTO (Cass. 2.10.2019 n. 24619)

Con la sentenza in commento la S.C. torna sulla rilevanza, ai fini della valutazione della sussistenza della giusta causa di licenziamento, del c.d. "disvalore ambientale" del comportamento contestato al dipendente.
La pronuncia prende le mosse dal caso di una lavoratrice che aveva posto in essere una molteplicità di condotte particolarmente inappropriate e censurabili in ragione del suo ruolo di gerente del punto vendita, tra le quali: lo svolgimento telefonico di attività di cartomanzia in orario di lavoro, aver indossato capi d'abbigliamento destinati alla vendita, essersi ripetutamente assentata dal negozio senza autorizzazione.
La Corte, in accoglimento dei motivi i ricorso della società datrice di lavoro, ha cassato la sentenza impugnata della Corte d'Appello di Genova laddove questa, nel valutare i fatti contestati, aveva omesso di dare rilevanza al ruolo di gerente della dipendente e alle connesse responsabilità, tra le quali il dovere di osservare "comportamenti tali da costituire positivi riferimenti per i propri sottoposti", ritenendo invece che le condotte contestate fossero particolarmente gravi proprio in forza di tale ruolo per il disvalore in grado di trasmettere nell'ambiente di lavoro a colleghi e sottoposti.
Sempre in tema di "disvalore ambientale" e giusta causa di licenziamento si richiama anche la sentenza n. 21506 del 15.9.2017 (vd. GC Legal-Focus del 13.12.2018). (FA)