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(DM) L’HOSTING PROVIDER È RESPONSABILE QUANDO NON PROVVEDE ALLA RIMOZIONE DI CONTENUTI ILLECITI (Cass. 19.03.2019 n. 7708)

La Corte di legittimità è intervenuta in merito ai profili di responsabilità dell’ hosting provider (nel caso di specie Yahoo!). In particolare i giudici di legittimità hanno operato una distinzione tra l’hosting provider passivo, a cui si applica il regime generale di esenzione di cui all’art. 16 d. lgs. n. 70 del 2003, e l’hosting provider attivo, ossia “il prestatore dei servizi della società dell'informazione il quale svolge un'attività che esula da un servizio di ordine meramente tecnico, automatico e passivo, e pone, invece, in essere una condotta attiva, concorrendo con altri nella commissione dell'illecito”, a cui si applicano le regole comuni della responsabilità civile. Ciò posto, la Corte evidenzia come nell'ambito dei servizi della società dell'informazione, sussista la responsabilità dell'hosting provider prevista dall'art. 16 d.lgs. 9 aprile 2003, n. 70 allorquando il prestatore dei servizi non abbia provveduto all’immediata rimozione dei contenuti illeciti, nonché abbia continuato a pubblicarli “pur quando ricorrano congiuntamente le seguenti condizioni: a) sia a conoscenza legale dell'illecito perpetrato dal destinatario del servizio, per averne avuto notizia dal titolare del diritto leso oppure aliunde; b) l'illiceità dell'altrui condotta sia ragionevolmente constatabile, onde egli sia in colpa grave per non averla positivamente riscontata, alla stregua del grado di diligenza che è ragionevole attendersi da un operatore professionale della rete in un determinato momento storico; c) abbia la possibilità di attivarsi utilmente, in quanto reso edotto in modo sufficientemente specifico dei contenuti illecitamente immessi da rimuovere”. Pertanto, anche ove l’hosting provider sia passivo, non è esente da responsabilità, ma risponde comunque dei danni cagionati della propria condotta omissiva ove sussistano i citati presupposti. (AO)