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(DL) NESSUN DEMANSIONAMENTO NE’ MOBBING PER IL CHIRURGO TRASFERITO AL PRONTO SOCCORSO (Cass.,7.10. 2013,n. 22789)

Nessun demansionamento, né mobbing per il chirurgo che opera meno perché assegnato al pronto soccorso. Lo ha stabilito la Corte di cassazione, con la sentenza 22798/2013, respingendo le doglianze di un medico che lamentava la violazione dell’articolo 2103 del c.c. per non aver potuto acquisire e sviluppare la propria capacità professionale in seguito al cambio di reparto.

La Suprema Corte, confermando il giudizio di merito, ha stabilito, infatti, che la domanda proposta nei confronti dell’azienda ospedaliera è insussistente ed ha accertato l’inesistenza di un danno professionale, biologico ed esistenziale.

Per utilizzare le parole della Corte: “le modalità di assegnazione della cura dei pazienti debbono rispettare criteri oggettivi di competenza, oltre che di equa distribuzione del lavoro, e risulterebbero peraltro in contrasto con i principi fondamentali dell’ordinamento tra cui, in primis, il diritto alla salute dei cittadini, se sulle oggettive competenze e capacità dovesse prevalere il criterio di equa ripartizione del lavoro tra i chirurghi”.


AP

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