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(DA)IL TRIBUNALE DI ROMA CONDANNA YAHOO PER VIOLAZIONE DEL DIRITTO D’AUTORE (Tribunale di Roma, Ord. 23/3/2011)

Per la prima volta la magistratura ha stabilito il principio della responsabilità dei motori di ricerca nel mancato contrasto alla pirateria online imponendo il dovere di rimozione dei link che non rispettano il copyright.
Con l’ordinanza indicata in epigrafe, la nona Sezione del Tribunale di Roma "inibisce a Yahoo! la prosecuzione e la ripetizione della violazione dei diritti di sfruttamento economico sul film 'About Elly' mediante il collegamento a mezzo dell'omonimo motore di ricerca ai siti riproducenti in tutto o in parte l'opera, diversi dal sito ufficiale del film".
Si tratta di un provvedimento che non ha precedenti in nessun paese del mondo.

Il punto nodale nella vicenda giudiziaria che ha contrapposto Open Gate Italia a Yahoo! è la responsabilità di un motore di ricerca nel rendere disponibile l’accesso ai siti che immettono in rete film piratati, privi di ogni tipo di autorizzazione da parte dei detentori dei diritti.

La società Open Gate Italia che che da anni segue le controversie legate alla pirateria online per conto dei produttori cinematografici spiega in una nota che “Dieci milioni e trecentomila sono i risultati se si digita su Yahoo! il titolo del film About Elly. Si tratta di siti di vario tipo attraverso i quali è possibile scaricare il film che ha vinto il Leone d'Argento a Berlino due anni fa. Solo digitando la parola "about", il film About Elly è la seconda opzione.”


Il Tribunale di Roma, “ha riconosciuto l'imputabilità alla parte resistente Yahoo!, unica legittimata nel procedimento nella qualità di provider gestore del servizio Web Search, della responsabilità per contributory infringement per l'attività di gestione del motore di ricerca nella misura in cui questi effettuano, attraverso specifici link, il collegamento a siti pirata, che permettono la visione in streaming o il downloading e peer to peer del film “About Elly” senza autorizzazione da parte del titolare dei diritti di sfruttamento economico sull'opera e quindi in lesione del diritto patrimoniale di autore.”

Dunque i giudici obbligano Yahoo! a offrire alle ricerche effettuate al suo interno, solo risultati "ufficiali". Il giudice ha riconosciuto che i motori di ricerca non possano esercitare "un controllo preventivo sui contenuti dei siti sorgente a cui è effettuato il link". Nondimeno, ha deciso in tal senso perché Yahoo! era a conoscenza della violazione del copyright ma non ha rimosso comunque i link ai siti pirata. Per questo motivo il giudice ne ha riconosciuto la responsabilità. La società di produzione cinematografica PFA, che distribuisce il film in Italia, aveva infatti mandato a Yahoo! una diffida, senza successo, chiedendo di ripulire i risultati della ricerca dai "siti riproducenti in tutto o in parte l'opera diversi dal sito ufficiale del film", si legge ancora nell’ordinanza.
Il provvedimento in oggetto avrà sicuramente un impatto a catena su tutti i siti internet contenenti un motore di ricerca considerato che ha sancito un principio fondamentale a tutela di tutta la produzione culturale: cinema, editoria, musica, giornali.
Chi investe in cultura, informazione e intrattenimento ha diritto di vedere tutelato il proprio lavoro.
AC
Si segnala che l’ordinanza è a Vs. disposizione e potrà essere richiesta contattando lo studio.
Sarà sufficiente aprire la pagina “contatti”.